6 Ottobre 2021

Women & ICT: l’innovazione può superare il gender gap

È davvero possibile parlare di innovazione in ambito ITC se le differenze di genere persistono ancora oggi? Abbiamo provato a far luce sull’argomento.

Women & ICT

Il #WomensEqualityDay si celebra negli Stati Uniti e rappresenta una giornata nazionale legata al ricordo dell’adozione nel 1920 del diciannovesimo emendamento (emendamento XIX) della Costituzione degli Stati Uniti, che vieta agli stati e al governo federale di negare il diritto di voto ai cittadini degli Stati Uniti sulla base del sesso. (Fonte Wikipedia)

La sua celebrazione avviene il 26 agosto di ogni anno, tuttavia abbiamo deciso di riprendere questa tematica così significativa per esaminare i diversi punti di vista in cui può esser interpretata. Ovvero, il gender gap relativo alla presenza delle donne nel panorama ICT italiano ed europeo.

Women & ICT: What’s the Right Way?

Ebbene, lo spazio in termini di occupazione femminile nelle aziende specializzate in Information Technolgoy è ancora troppo poco. Secondo i dati del Women in Digital (WiD) Scoreboard 2020 della Commissione europea, la percentuale di donne che occupa ruoli in ambito ICT a livello europeo è pari al 17,7% con un 14,8% relativo all’Italia.

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Rimane dunque da chiedersi, data l’inconfutabile oggettività dei dati (ci perdonerete il gioco di parole), se le aziende che operano all’interno di questo settore non si riempiano troppo facilmente la bocca di parole come “innovazione”, “trasformazione digitale” e tutto ciò che oggi facilmente la nostra mente associa all’idea di progresso, tecnologico e non.

La direzione verso la quale le aziende, appartenenti a qualsiasi ambito, che veramente si possono definire “innovative”, si muove verso una grande cura e attenzione a tutti quei temi che eliminano ogni tipo di barriera sociale e discriminatoria, tra cui quella relativa alla differenza di genere. E sì, questo aspetto inevitabilmente si riflette poi su quell’elasticità mentale, quell’eterogeneità che permette lo sviluppo di prodotti e servizi in grado di fare la differenza.

In Trueblue la percentuale di donne è pari al 46.6%; una quota che ci rende fieri e orgogliosi se paragonata alla media nazionale e che è destinata a crescere. Donne che, insieme, al pari dei colleghi uomini, cooperano per perseguire un obiettivo comune: perché se è vero che un’azienda deve credere in un valore, allora il nostro risiede nelle Persone, oltre ogni possibile differenza di genere.

The Creative Side of Technology

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L’altro lato della medaglia sul tema, infatti, è legato al modo in cui le donne stesse percepiscono la tecnologia. È come se ci fosse un’aurea di mistero che invece di intrigarci, ci spaventa, ci appare ostile quando in realtà basterebbe spingersi oltre, rischiare e gettare il cuore oltre l’ostacolo per capire che:

La tecnologia, un po’ come la letteratura, ha un elemento creativo non indifferente che consente di scoprire, approfondire ma soprattutto di trovare e creare soluzioni, affrontare e gestire problemi, con dinamicità, curiosità e con l’eleganza che ci caratterizzano in quanto tali.

D’altronde per arrivare a concepire, sviluppare e implementare soluzioni tecnologiche in grado di soddisfare i bisogni degli utenti, serve bilanciare la componente innovativa tecnica con quella creativa, così come per dipingere un quadro ci vuole una tela, dei pennelli, uno studio approfondito delle tecniche artistiche ma anche estro creativo.

AiDEA – la soluzione di Smart Customer Engagement AI-driven di Trueblue, si sposa con questa filosofia, andando a supportare le attività lavorative aziendali a 360°, grazie all’utilizzo di Intelligent Insight e un’interfaccia semplice ed intuitiva, realizzata in base alle esigenze dell’utente finale.

Se quindi è di Digital Transformation e innovazione che vogliamo, e dobbiamo parlare, è anacronistico pensare di farlo tralasciando una fetta di mercato, di popolazione e di competenze potenziali così ampia. E in un mondo in cui si celebra, giustamente il #WomenEqualityDay, la necessità di correre da questo punto di vista è sempre più impellente, perché di Women Who Code ne ha bisogno l’Italia, l’Europa, il mondo intero.

Martina Fiore – Marketing Manager

Elisa Valentino – Content Marketing & Social Media Executive

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